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mercoledì 12 giugno 2013

Game of Thrones - Il futuro della serie

Articolo interessante sui futuri sviluppi della serie made in HBO.


La terza stagione è terminata. La quarta sta arrivando. Eppure per Game of Thrones della HBO si prospetta un futuro potenzialmente complicato. Di seguito gli sceneggiatori di Game of Thrones, l’autore George R.R. Martin e il presidente per la programmazione della HBO raccontano a EW come questa serie di successo potrebbe gestire il difficile e tortuoso percorso che si intravede di qui in avanti. “Ci sono delle tempistiche da rispettare, qui”, afferma il produttore esecutivo e sceneggiatore David Benioff.

Il finale di domenica ha interrotto l’azione a circa due terzi del terzo libro delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin, “Storm of Swords“. Ci sono altri due libri rimasti inesplorati (“A Feast for Crows” e “A Dance with Dragons“) che presenteranno alcune gestibili sfide di adattamento. Martin sta lavorando al suo sesto libro (“The Winds of Winter“) e ne prevede un settimo (“A Dream of Spring“), ma non c’è alcuna garanzia che nessuno dei due sia pronto in tempo per il piano annuale di produzione di GOT, e nemmeno che il settimo romanzo sarà l’ultimo libro della serie. La quarta stagione, se non altro, dovrebbe essere relativamente semplice. La storia di Martin fornisce una forte mappatura per la prossima serie.


L’adattamento di “A Feast for Crows” è arduo. Mentre il terzo libro è di gran lunga il preferito dai fan della saga del Ghiaccio e del Fuoco, il quarto libro è considerato il più debole. Il quarto ha nuovi personaggi, sia protagonisti che secondari, per non parlare di alcuni dei nomi più amati, come Tyrion, Jon e Daenerys. Dal momento che gli eventi nel quinto libro si sovrappongono in gran parte a quelli del quarto, GOT inizierà attingendo appieno da entrambi i romanzi, riuscendo comunque a mantenere una coerenza cronologica. Alcuni elementi del quarto libro potranno (e forse dovrebbero) rimanere sulle pagine dei libri senza essere tradotti per la serie, se si vuole che questa continui a far funzionare efficacemente il tentacolare mosaico di storie e personaggi attuali.

“Non credo che vi riveleremo quello che stiamo tenendo e lasciando da parte, ma sappiate che stiamo lavorando per voi”, ha risposto Benioff quando gli è stato chiesto dei contenuti del quarto libro. “La serie ha già raggiunto un punto in cui ci sono tanti personaggi, in particolare la terza stagione ha introdotto tante nuove figure, con il rischio di perdere il controllo se cerchiamo di stipare ogni singola sotto trama e coprire tutti i vari personaggi; diventa impossibile a livello di bilancio e diventa impossibile tecnicamente, in un singolo episodio, spaziare ad intervalli di pochi minuti l’uno dall’altro tra 30 soggetti e luoghi diversi. Non vogliamo farlo e ne riconosciamo il rischio, misurando attentamente i nostri passi per non cadere in questa trappola”.

Il collega di Benioff, Dan Weiss, ironizza: “E’ il momento buono per una bella sfoltita della popolazione”. Ancor più preoccupante è il ritmo di avanzamento delle stagioni rispetto ai libri. E’ un problema che i fan hanno fatto notare sin dal momento in cui allo spettacolo è stato dato il via libera ed ora anche HBO sta cominciando a rendersi conto che la questione potrebbe farsi seria. Martin ha impiegato sei anni per portare a termine il quinto libro, pubblicato nel 2011. “Ho finalmente capito la paura dei fan – quella che un paio di anni fa non riuscivo a comprendere: che cosa succede se la serie raggiunge i libri?”, si chiede il presidente di programmazione HBO, Michael Lombardo. “Speriamo e preghiamo che questo non diventi un problema”.


Martin, dal canto suo, non è preoccupato. Per come la vede l’autore, i produttori hanno un sacco di materiale per mantenere vivo GOT. “Penso che le probabilità che accada siano molto remote”, ribatte Martin quando gli si chiede se lo show raggiungerà i suoi romanzi. “Ho ancora un vantaggio di diversi libri e sono giganteschi. Se includono tutto ciò che c’è in essi, non credo che recupereranno la differenza. Se lo fanno, ci faremo qualche chiacchierata interessante”.

Martin si riferisce a Spartacus di Starz, la cui vicenda principale è stata interrotta per lasciare spazio ad una stagione prequel. Così Martin ha discusso con HBO la possibilità di sviluppare una serie basata sui libri “The Hedge Knight“, che costituiscono un prequel alla saga del Ghiaccio e del Fuoco. Eppure HBO ed i produttori di Game of Thrones sono diffidenti verso l’idea di allungare troppo la serie, per motivi sia economici sia creativi.

“Sono i bambini il motivo per cui non possiamo aspettare troppo”, dice Benioff. “La voce di Isaac (Hempsted Wright) sta cambiando. Ognuno di loro sta crescendo. Abbiamo un cast meraviglioso, ma non abbiamo a disposizione un tempo infinito… Non vogliamo che la nostra diventi una serie che si trattiene oltre il dovuto, cercando di trasformare ogni libro in tre stagioni. Parte di ciò che amiamo di questi libri e della serie TV è questo senso di slancio e di proiezione in avanti, verso ciò che si sta preparando. Se lo trasformiamo in uno spettacolo composto da 10 stagioni finiremo per “ammazzare la nostra gallina dalle uova d’oro”.

Un altro potenziale ostacolo sono le trattative per il cachet del cast. Di solito questo non è un problema serio, ma GOT ha un cast molto grande (circa 25 personaggi di ruolo nella serie) ed è un grande successo. Se i contratti di alcuni membri del cast scadono, le loro richieste di eventuali aumenti in sede di rinnovo potrebbero accorciare l’effettiva durata della serie. Lombardo è fiducioso che la produzione risolverà anche questo.

“Siamo già riusciti a risolvere il problema con serial di successo come ‘I Soprano‘”, continua Lombardo. “E’ qualcosa a cui siamo già preparati. Quando c’è di mezzo una grande storia, gli attori semplicemente vorranno continuare a svolgere i loro ruoli. Le vere sfide, qui, riguardano la narrazione”.

Se la produzione dovesse incontrare una problematica cruciale, tanto per dire se la quinta o la sesta stagione dovessero dipanarsi senza il corrispondente libro già pubblicato in libreria… beh, si potrebbe assistere a manovre e sotterfugi che lascerebbero a bocca aperta persino Tywin Lannister. Martin ha già condiviso con gli sceneggiatori il suo piano top-secret per il finale de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, ma non sarebbe entusiasta dell’idea che la serie TV andasse avanti in un territorio ancora inesplorato dai suoi libri. “Non credo che sarei felice di questo”, dice l’autore. E nemmeno i produttori. Weiss dice: “Teniamo sempre le dita incrociate affinchè George ce la faccia”. E Benioff aggiunge: “è la cosa migliore per noi ed è la cosa migliore anche per i fans. Attraverseremo questo ponte quando ci arriveremo. Concettualmente, i libri vengono prima”.

Ci sono anche possibili tattiche alternative per mantenere in linea la serie:

- GOT potrebbe prendersi una pausa per lasciare a Martin il tempo di recuperare. Questo sarebbe molto costoso, oppure molto rischioso, gli spettacoli televisivi sono come gli squali, devono andare continuamente avanti per sopravvivere. O si pagano gli attori o li si svincola dai loro contratti (anche gli sceneggiatori, se è per questo). Una volta lasciato andare un attore di talento, non c’è garanzia che si riuscirà a riaverlo (ve lo immaginate Jaime Lannister interpretato da Josh Holloway?).

- Una migliore opzione: GOT potrebbe continuare nella forma di diversi film, da far uscire periodicamente al cinema. HBO preferirebbe di gran lunga mantenere Thrones sul piccolo schermo, comunque. “Non potrei dire che non avrebbe senso esplorare quella possibilità perché sarebbe temerario”, dice Lombardo. “Siamo sempre pronti a metterci in discussione, siamo aperti a un modo intelligente di fare qualcosa se serve per essere fedeli allo spirito della serie e ad onorare i fan. Avrebbe senso per tutti – per la HBO, per i fan e per lo spettacolo stesso. Ma a questo stadio, la cosa non è in programmazione”. Ultimamente qualcuno ha riferito di uno dei produttori che parlava, potenzialmente, di una durata di sette stagioni per la serie. “E’ un bel numero, ma non c’è niente di definito, in merito”.

E così tutto ruota attorno alla persona che ha dato vita a questa saga, Martin. Ci si sente in imbarazzo a chiedere all’autore a che punto è il suo nuovo libro. E’ una domanda fastidiosissima, che viene rivolta di continuo agli scrittori. Martin è stato vittima per anni dell’impazienza dei fan mentre si dedicava alla stesura di Dragons. Ora che GOT è un grande successo in tutto il mondo, la pressione non ha fatto che amplificarsi. Qualunque cosa egli dica, su internet nasce una discussione in cui puntualmente i commenti dei fan si traducono in una richiesta di tornare immediatamente a scrivere Le Cronache dl Ghiaccio e del Fuoco. E’ come avere un editor impaziente che preme per farti rispettare una scadenza, solo che in questo caso ce ne sono milioni.


Comunque, giusto o no, la domanda va azzardata: “Allora…. quanto manca al prossimo libro?”.

“Ho rinunciato a rispondere a questa domanda”, risponde Martin. “Ci sto lavorando e sarà pronto quando sarà pronto. Spero che non ci vorrà così tanto come per l’ultimo libro”. Martin sembra abbastanza fiducioso sul fatto che la saga si concluderà con il settimo libro, anche se lascia ancora aperta la possibilità di un ottavo. “Ho una storia da raccontare, il numero di libri è quasi irrilevante”, dice. “Lo farò in tanti libri quanti se ne renderanno necessari. Per come lo sto progettando, comunque, sono ancora sette”.

Come tutti fanno notare, questa corsa libri contro serie televisiva non è ancora diventata un problema, e potrebbe non diventarlo mai. GOT ha almeno due o tre anni prima che ci si debba anche solo porre il problema di dover affrontare discussioni in merito. Ad oggi, solo una cosa è certa. Pronti o no, l’inverno sta arrivando.

articolo tratto da Virtual Inn

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